le bagnanti
#139005 / vu 6462 foisARIMINUM . storia arte e cultura della Provincia di Rimini
anno XVIII . numero 3 . maggio/giugno 2011
ARTE / COSTUME E UMORISMO
LE BAGNANTI DI MANEGLIA
di Manlio Masini
(SOTTO TITOLO)
«Con queste “bagnanti”
diamo il benvenuto a Maneglia
tra i collaboratori di “Ariminum”:
d’ora in avanti lo avremo in squadra
e gli affezionati della rivista
potranno iniziare la lettura sorridendo
sulle “cartoline” di Giuma
e chiuderla
gustando le “bagnanti” di Man.
Una sfida alla grande, insomma,
tra due “mostri”
del brio nostrano»
(ARTICOLO)
una bella e assolata giornata
di giugno. Fa caldo.
Un caldo secco. Due tipe,
sedute sulla brandina, a pochi
metri dalla riva laddove il viavai
dei bagnanti rende meno
noioso il passare delle ore,
chiacchierano. E nel loro cicalio
c’è di tutto: la famiglia, la
spesa, gli acciacchi … persino
la crisi economica e i misteri
del bunga bunga. Una vagonata
di argomenti. I più disparati.
Che si mescolano, s’intrecciano,
si sovrappongono. A
ruota libera. Così, tanto per
dire. Come vuole la conversazione
verace, che sfiora tutto
senza concentrarsi su niente.
Le due fanno parte di un
“gruppo di anziani” che, grazie
al “turismo sociale”, beneficia
di una settimana di soggiorno
al mare. Nel loro fisico,
che da tempo ha perso la battaglia
con la gravità, campeggia
la fierezza del «niente-dirifatto
». Tutto genuino, tutto
stagionato, tutto extralarge. Il
loro parlottare va avanti da
tempo, potremmo dire da
quando si sono per la prima
volta incontrate in pullman e
da quel momento ha scandito
il tempo della vacanza. Della
loro vacanza.
Quel mattino, come tutti i
giorni, la conversazione ha
preso inizio durante la colazione
in albergo ed è proseguita
lungo la camminata di avvicinamento
alla spiaggia. Al
campo di bocce, nei pressi
della gradinata del lungomare,
le “sciure” hanno abbandonato
i mariti ai loro passatempi e,
imboccata la passerella, hanno
raggiunto la cabina. Una piccola
pausa per togliere i vestiti,
appenderli, indossare i
costumi da bagno, per poi,
senza interrompere il libero
fluire delle parole, raggiungere
il loro fazzoletto di sabbia e
preparare il lettino.
Un’operazione, questa, portata
avanti con quel rituale di
gesti antichi e solenni che da
sempre anticipa il piacere
della tintarella: l’orientamento
della branda, il suo assestamento
sul terreno, il gesto
della mano che spazzola con
vigore la tela per eliminare
fastidiosi residui di sabbia,
l’inclinazione del parasole e,
in ultimo, il movimento ampio
e arioso dell’asciugamano che
va ad adagiarsi con meticolosa
precisione sulla brandina.
Manovre curate nei dettagli e
accompagnate dal suono delle
parole. Parole che hanno continuato
a girare attorno ai pensieri
e che spesso li hanno
anticipati ingabbiandoli in un
bla bla bla fine a se stesso.
Parole, tuttavia, che hanno
reso confidenziale e persino
amabile l’atto dello spalmare
sul corpo l’appiccicoso e
maleodorante olio solare.
Ed eccole lì, le due bagnanti,
sedute e appagate, dopo tanto
maneggio, a dare sapore al trascorrere
del tempo col loro
ciarlare. Fino all’ora del pranzo.
Per poi ricominciare a
duettare nel pomeriggio, e poi
la sera, e poi …
Questo è quanto traspare dai
due bozzetti di Enzo
Maneglia, nei quali la magistrale
gradevolezza del tratteggio
a pastello, che va ad evidenziare
i punti luce, le
ombre, i chiaroscuri e i particolari
della narrazione, è velata
da un sottile quanto garbato
umorismo. Un umorismo –
possiamo dire – raffinato, leggero,
per palati fini. Come i
nostri. Con queste “bagnanti”,
infatti, diamo il benvenuto a
Maneglia tra le pagine di
“Ariminum”: d’ora in avanti lo
avremo in squadra e gli affezionati
della rivista potranno
iniziare la lettura sorridendo
sui “personaggi” o sulle “cartoline”
di Giuma e chiuderla
gustando le “bagnanti” di
Man. Una sfida alla grande,
insomma, tra due “mostri” del
brio nostrano.
ARIMINUM . ARTE .
MAGGIO-GIUGNO 2011
Commentaires (2)
Member
*****
markus-grolik, au 16. August 2011 aviser repondre applause 0
Member
Kestutis, au 11. August 2011 aviser repondre applause 0